© MSC - Millennium Safety Centre Srl | Via Z. A. Fossetta 21 35020 Terrassa Padovana PD | Tel. 049.9501595 | Fax 049.9514441 | P.IVA 03647150287 | info@safetycentre.it

TESTO INTRODUTTIVO RELATIVO ALLA

PROTEZIONE DELLA VISTA

E' importante conoscere le caratteristiche e il funzionamento dell'occhio per capire quali

agenti possono danneggiarlo e quali tipi di dispositivi di sicurezza debbano essere usati

per proteggerlo.

L'occhio funziona come un sensore per il corpo umano che ci permette di percepire la

luce visibile. La luce entra attraverso il cristallino per proiettarsi sulla retina, la parte

interna e posteriore del bulbo oculare. Da qui i nervi ottici prendono l'immagine e la

inviano al cervello che la decodifica in un messaggio visivo. L'intero bulbo oculare forma

la parte più tenera del corpo umano e per i 5/6 posteriori non è visibile, ben protetto da

ossa, muscoli, eccetera.

Il sesto anteriore è rivestito dalla cornea ed è la parte più esterna e meno protetta del

nostro occhio. Ne consegue che diventa fondamentale proteggere quella sesta parte di

occhio a noi visibile in quanto, oltre ad essere esposto al rischio di danni per la vista

dell'individuo, è anche l'unica via che porta direttamente al cervello. Questa struttura

fragile che ci permette di vedere è minacciata fondamentalmente da tre categorie a

rischio:

TIPO DI RISCHIO:

1) meccanico: urti con parti solide, polveri

2) chimico: sostanze chimiche

3) luminoso radiazioni: UV, Infrarossi, Visibile, Laser.

A seconda dei risultati emersi dalla valutazione dei rischi, il datore di lavoro dovrà fornire

dei protettori oculari rispondenti ai prerequisiti di sicurezza CEE definiti dalla normativa

europea UNI EN 166:2004 la quale definisce, come da art. 4.1, che il protettore oculare

deve provvedere protezione contro:

1) impatti di diversa entità

2) radiazioni ottiche

3) metallo fuso e particelle incandescenti

4) spruzzi e gocce

5) polveri

6) gocce

7) archi elettrici

E definisce poi con l'art. 4.2 i tipi di protettori oculatori:

1) occhiali a stanghetta con o senza ripari laterali

2) occhiali a mascherina

3) visiere

4) schermi

5) elmetti per saldatura.

Il protettore oculare deve essere marcato sia sulla lente sia sulla montatura. Per gli

occhiali a mascherina la marcatura viene effettuata sulla montatura. Per le visiere deve

essere presente sulla struttura reggente.

La marcatura può essere composta da 7 campi:

1°) il primo numero indica il tipo di protezione luminosa (esempio: 2=filtro per UV, 3=filtro

per UV senza alterazione dei colori, 5=filtro solare, 6=filtro solare e infrarossi).

Il secondo numero staccato da un trattino corrisponde alla gradazione (un solo numero:

gradazione di un protettore per saldatura).

2°) marchio del produttore.

3°) classe ottica: indica il grado di neutralità ottica dell'oculare.

4°) resistenza meccanica: S=robustezza incrementata, F=protezione impatto a bassa

energia 162 km/h, B=protezione impatto a media energia 432 km/h (occhiali a mascherina

e visiere), A=protezione impatto ad alta energia 684 km/h (solo visiere).

5°) campi di utilizzo: 3=liquidi, 4=particelle grossolane, 5=gas, 8=archi elettrici, 9=metalli

fusi.

6°) lettera K se il protettore oculare è resistente alle abrasioni.

7°) lettera N se il protettore oculare è antiappannante.

E' importante verificare le caratteristiche dell'ambiente di lavoro e dell'attività lavorativa

per individuare un protettore oculare che abbia un buon indice di confortevolezza

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TESTO INTRODUTTIVO RELATIVO ALLA

PROTEZIONE DELLA VISTA

E' importante conoscere le caratteristiche e il funzionamento dell'occhio per capire quali

agenti possono danneggiarlo e quali tipi di dispositivi di sicurezza debbano essere usati

per proteggerlo.

L'occhio funziona come un sensore per il corpo umano che ci permette di percepire la

luce visibile. La luce entra attraverso il cristallino per proiettarsi sulla retina, la parte

interna e posteriore del bulbo oculare. Da qui i nervi ottici prendono l'immagine e la

inviano al cervello che la decodifica in un messaggio visivo. L'intero bulbo oculare forma

la parte più tenera del corpo umano e per i 5/6 posteriori non è visibile, ben protetto da

ossa, muscoli, eccetera.

Il sesto anteriore è rivestito dalla cornea ed è la parte più esterna e meno protetta del

nostro occhio. Ne consegue che diventa fondamentale proteggere quella sesta parte di

occhio a noi visibile in quanto, oltre ad essere esposto al rischio di danni per la vista

dell'individuo, è anche l'unica via che porta direttamente al cervello. Questa struttura

fragile che ci permette di vedere è minacciata fondamentalmente da tre categorie a

rischio:

TIPO DI RISCHIO:

1) meccanico: urti con parti solide, polveri

2) chimico: sostanze chimiche

3) luminoso radiazioni: UV, Infrarossi, Visibile, Laser.

A seconda dei risultati emersi dalla valutazione dei rischi, il datore di lavoro dovrà fornire

dei protettori oculari rispondenti ai prerequisiti di sicurezza CEE definiti dalla normativa

europea UNI EN 166:2004 la quale definisce, come da art. 4.1, che il protettore oculare

deve provvedere protezione contro:

1) impatti di diversa entità

2) radiazioni ottiche

3) metallo fuso e particelle incandescenti

4) spruzzi e gocce

5) polveri

6) gocce

7) archi elettrici

E definisce poi con l'art. 4.2 i tipi di protettori oculatori:

1) occhiali a stanghetta con o senza ripari laterali

2) occhiali a mascherina

3) visiere

4) schermi

5) elmetti per saldatura.

Il protettore oculare deve essere marcato sia sulla lente sia sulla montatura. Per gli

occhiali a mascherina la marcatura viene effettuata sulla montatura. Per le visiere deve

essere presente sulla struttura reggente.

La marcatura può essere composta da 7 campi:

1°) il primo numero indica il tipo di protezione luminosa (esempio: 2=filtro per UV, 3=filtro

per UV senza alterazione dei colori, 5=filtro solare, 6=filtro solare e infrarossi).

Il secondo numero staccato da un trattino corrisponde alla gradazione (un solo numero:

gradazione di un protettore per saldatura).

2°) marchio del produttore.

3°) classe ottica: indica il grado di neutralità ottica dell'oculare.

4°) resistenza meccanica: S=robustezza incrementata, F=protezione impatto a bassa

energia 162 km/h, B=protezione impatto a media energia 432 km/h (occhiali a mascherina

e visiere), A=protezione impatto ad alta energia 684 km/h (solo visiere).

5°) campi di utilizzo: 3=liquidi, 4=particelle grossolane, 5=gas, 8=archi elettrici, 9=metalli

fusi.

6°) lettera K se il protettore oculare è resistente alle abrasioni.

7°) lettera N se il protettore oculare è antiappannante.

E' importante verificare le caratteristiche dell'ambiente di lavoro e dell'attività lavorativa

per individuare un protettore oculare che abbia un buon indice di confortevolezza

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